Benvenuto nel mio spazio di luce
Accompagno le persone a ritrovare l'amore autentico per se stessi e per gli altri, sanare le ferite e recuperare il proprio potere personale.
Potere inteso come la capacità di compiere i passi necessari per eliminare le barriere dell'ego e connettersi con il cuore, con la vera felicità.
Le Stanze Universali
Ricerca dell'Unità Interiore
Un po' di me...
In questa dimensione terrena, il mio nome di nascita è Lidia Bolognari e, fin da quando ero bambina, una domanda mi ha sempre accompagnata, spingendomi a riflettere sulla natura della realtà.
Ricordo momenti di semplicità, come quando ero in cucina o nel salotto di casa con mia madre. Mi chiedevo spesso:
"Noi siamo qui, in questa stanza, stiamo parlando, ridendo... e gli altri dove sono? Stanno vivendo nelle loro abitazioni? Qual è la verità? È la nostra o la loro? Perché non posso vederli?"
In quei momenti, non riuscivo a comprendere appieno il concetto di separazione tra il mio vissuto e quello degli altri. Vivevo un conflitto interiore, cercando un senso di unità che andasse oltre le apparenze, una connessione che superasse la divisione tra me e il resto del mondo.
Mi sentivo divisa tra la realtà che vedevo e la sensazione che ci fosse qualcosa di più profondo, qualcosa che unisse tutte le esperienze umane in un’unica fonte. Cercavo risposte, desiderando capire se esistesse una verità che andasse oltre il dualismo; non solo la mia realtà, ma una ricerca di unità che ho portato con me nel mio percorso personale e professionale.
Con gli anni, ho compreso che quelle domande non erano solo espressioni di curiosità infantile, ma un invito della mia anima a guardare oltre le separazioni apparenti. La verità che unisce tutti noi è spesso invisibile agli occhi, ma si percepisce con il cuore.
Nel mio percorso, ho trovato nella fotografia uno strumento straordinario per esplorare questa intuizione. Per oltre vent’anni ho lavorato come fotoreporter, viaggiando per il mondo e catturando frammenti di storie che raccontavano molto più di ciò che appariva in superficie. Ogni scatto era un tentativo di cogliere la verità invisibile, il legame sottile che unisce le persone e il mondo che le circonda.
Tra tutte le immagini che ho incontrato, ce n’è una che ha avuto un impatto particolare su di me: una fotografia di Robert Doisneau. In quello scatto si vede un palazzo con numerose finestre. Ogni finestra rivelava uno scorcio di vita, frammenti di storie diverse vissute in stanze separate. Eppure, tutte queste stanze, con i loro
mondi apparentemente isolati, facevano parte dello stesso edificio, unite in un unico insieme, in un unico scatto.
Mi sono fermata a lungo a contemplare quell’immagine, profondamente colpita. C’era qualcosa di magnetico in quel contrasto tra separazione e unità che mi riportava alla mia infanzia. Le finestre mostravano vite autonome, ma l’edificio intero suggeriva una connessione più grande, una verità comune. Era come se Doisneau avesse racchiuso in un singolo scatto la mia stessa ricerca interiore: prospettive frammentate che, viste da lontano, si ricomponevano in un tutto armonioso.
La verità che ho colto in quell’immagine è che, pur vivendo in spazi distinti, ogni essere umano è sempre connesso agli altri, immerso nella stessa realtà universale.
Per arrivare a questa consapevolezza, ho dovuto percorrere un sentiero che mi ha portato a trasformare tutto ciò che avevo creato. Ho attraversato un periodo di smarrimento e trasformazione che mi ha spinta a mettere in discussione tutto ciò che credevo di sapere. È stato un processo doloroso, ma necessario per rinascere e comprendere quale fosse la mia vera missione: essere al servizio degli altri.
Ogni fase della mia vita, ogni passo che ho fatto, è stato un tentativo di comprendere meglio me stessa e il mondo che mi circonda.
La mia laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo non è stata solo un riconoscimento accademico, ma un tassello in un mosaico più grande. Era come se ogni conoscenza appresa fosse una finestra che si apriva su nuove possibilità di vedere e comprendere la realtà.
Ogni mia esperienza professionale — il cinema, la pubblicità, la pubblicazione di una fiaba illustrata — e ogni esperienza di vita sono state per me delle "stanze" che ho attraversato lungo il cammino. Stanze che mi hanno permesso di raccogliere nuove conoscenze, ma anche di superare limiti, aprendo la porta a una visione più ampia e alla mia missione di oggi: accompagnare gli altri nel loro percorso di crescita e consapevolezza.
Oggi, la fotografia non è più la mia professione, ma la luce — quel linguaggio universale che per anni è stato il cuore della mia arte — non mi ha mai abbandonata. Ora la utilizzo in una nuova forma, aiutando le persone a illuminare le loro ombre interiori e a riconnettersi con la propria essenza attraverso linguaggi universali come la lettura dei Registri Akashici, per ritrovare la propria unicità e, al contempo, riconoscere la connessione invisibile che ci unisce.
La mia missione è amare incondizionatamente, eliminare le separazioni di coscienza affinché possano essere svelate, manifestate e guarite.
Ricorda, ciò che conta veramente in questa vita sono le esperienze che l'anima ha vissuto nelle "stanze" della gioia, dell'amore, della pace e della serenità. Ogni stanza che hai attraversato ha lasciato un'impronta profonda nel tuo essere.
Tutto il resto, le illusioni che appaiono come muri tra di noi, sono solo passaggi temporanei che non definiscono la verità profonda.
Un abbraccio di luce,
Lidya
Le stanze dei sentieri della vita sono luoghi
di scambio e crescita reciproca.
In ognuna doniamo parte di noi e accogliamo frammenti degli altri, favorendo la trasformazione attraverso l'interconnessione delle esperienze, lungo il sentiero del cuore.
Lidya